Crescere è l’ambizione di qualunque professionista/imprenditore.
Negli ultimi anni riuscire in questo intento ha assunto un’accezione molto più ampia rispetto al solo ritorno prettamente economico/commerciale. Le aziende più virtuose arricchiscono il proprio patrimonio di conoscenze, competenze e figure sempre più specializzate e qualificate per accrescere il proprio know how e guadagnare punti creando innovazione. Studiare, testare e crescere diventano le nuove parole d’ordine sulle quali concentrasi per adottare metodi (e mentalità) di fare impresa capaci di automigliorarsi costantemente e anticipare la concorrenza.
Introduzione al Growth Hacking con Giovanni D’Addabbo
Durante il WordPress Meetup Bari di ottobre abbiamo ospitato un talk che ha letteralmente catturato l’attenzione di tutti i presenti.
Il tema è stato uno dei più caldi degli ultimi anni: il Growth Hacking. Con il supporto di un amico affezionato della WordPress community barese, Giovanni D’Addabbo, abbiamo fatto chiarezza su cosa significhi fare Growth Hacking e su come la figura professionale del growth hacker sia sempre più richiesta (e necessaria) all’interno delle aziende italiane.
Giovanni è il co-fondatore di Rhubbit srl, formatore per Marketers e growth hacker sempre in movimento e continua formazione. Condividiamo il video integrale del suo talk e riportiamo le sue risposte alle nostre domande per adottare una mentalità orientata alla crescita all’interno della routine personale e professionale.
Giovanni, si parla tanto e in mille modi diversi di Growth Hacking, possiamo dire che si tratti prima di tutto un mindset?
Sì certamente, come ho anche esplicitato durante la presentazione, il growth hacking è innanzi tutto un mindset che spazia dal livello personale a quello professionale.
Quanto secondo te è possibile “allenarsi” a ragionare in un certo modo (fino a renderla un’abitudine) e quanto invece influisce il carattere personale del singolo, nel privato e nel professionale?
Rispondo con un’altra domanda: se vuoi fare la maratona cosa fai?
Inizi a porti mentalmente in un modo diverso ed inizi a fare delle attività che nel tempo e con pazienza ti porteranno a raggiungere il tuo traguardo.
Qual è la prima cosa da fare per individuare gli hack principali sui quali concentrarsi per far crescere un progetto?
Non ci sono scorciatoie e non ci sono metodi veloci per trovare l’hack. Quello che invece c’è è un metodo scientifico che va messo in atto. La prima azione su un nuovo progetto è fare l’utente della strada e operare sul prodotto, dimenticati di avere competenze it o altro ed opera come se non sapessi usare un pc. In questo modo sicuramente introdurrai delle migliorie ed avrai una base da cui partire per gli esperimenti. Ripeto ancora: è un metodo e va usato nella sua interezza per evitare di fare schifezze.
Quando stiamo per partire con una strategia SEO dedichiamo molto tempo all’analisi del mercato, di quelle che sono state le parole chiave e i volumi relativi a business analoghi in un determinato momento degli anni precedenti ecc. Nel Growth Hacking aziendale è altrettanto importante studiare il passato per anticipare il futuro?
Sì, studiare il passato è utile per evitare di commettere gli errori, considerando che un hack nel momento in cui è pubblico non è più utilizzabile.
Il Growth Hacker è una figura ancora “nuova” nel nostro paese, come riconoscere i sintomi della necessità di intervento in azienda da parte di una figura professionale così specifica?
Hai un prodotto digitale? Se si, hai bisogno di un growth hacker se vuoi che il tuo prodotto cresca.
Come si riconosce al primo appuntamento, un professionista da un venditore di fuffa (quindi prima di poter arrivare ai risultati)?
I venditori di fuffa in genere sono zeloti di questo o di quello, un professionista in genere non è zelota di nulla salvo del metodo.
Quale consiglio daresti all’imprenditore che sta pensando di integrare una figura come la tua all’interno della sua azienda/attività?
Ce ne sono diversi e sono legati a quello che il Growth Hacker farà in azienda, in quanto avrà la facoltà di intervenire in ogni fase del prodotto dall’awareness alla revenue. In altre parole potrebbe proporre un esperimento che impatti sul modello di business così come uno per il cambio di una frase o nella progettazione di un sistema di customer care.
Il Growth Hacker è una figura collante ed interagirà con le persone per fluidificare il tutto.
Ringraziamo Giovanni per la sua disponibilità e vi invitiamo a seguirlo tramite il suo profilo Linkedin.